Erwitt Elliot, Felix, Gladys and Rover – New York 1974 – Analisi della foto
La foto che verrà analizzata sarà quella del fotografo Erwitt Elliot, Felix, Gladys and Rover, New York 1974. La seguente è una delle fotografie più rappresentative del lavoro del fotografo statunitense.
La scena
La foto rappresenta in maniera originale e con una certa dose di umorismo un trio alquanto disomogeneo.
Le zampe anteriori lunghe, sulla sinistra, lasciano intuire la presenza di un cane di grosse dimensioni. La figura del corpo del cane è volutamente esclusa dalla scena e l’orientazione delle zampe, quindi del corpo dell’animale, è di tre quarti rispetto alla perpendicolare del piano focale.
Subito accanto vediamo due gambe di donna con stivali di pelle nera. La donna, Gladys, indossa un lungo cappotto e questo elemento fa intuire che la scena è stata ripresa nel periodo invernale; non c’è neve ma New York in inverno presenta basse temperature. Anche le foglie secche sul vialetto indicano un periodo dell’anno non molto caldo.
Alla fine troviamo il piccolo cane con il cappottino e il simpatico cappello di lana. Questi elementi confermano chiaramente che ci troviamo in un periodo dell’anno in cui la temperatura a New York è fredda. Il cagnolino è rivolto verso l’obiettivo ma gli occhi guardano fuori dalla scena, come fosse distratto da qualcosa che accade subito alla destra del fotografo. Le orecchie dritte sono indice di attenzione a quello che accade intorno.
La composizione
La composizione della scena è finemente studiata. Si presume che il fotografo non abbia avuto molto tempo per decidere ma l’esperienza lo ha condotto a scattare quando la scena sembrava abbastanza simmetrica.
Vediamo nel dettaglio quali sono i parametri adottati.
Gli occhi del piccolo Rover si trovano al centro esatto della lunghezza verticale e sulla linea dell’ultimo terzo della lunghezza orizzontale. Questa posizione del cane porta lo spettatore a incrociare in maniera istantanea il suo sguardo con la buffa figura del cagnolino.
La scena è divisa in terzi e il piccolo cane, il protagonista principale, occupa il terzo centrale: sopra e sotto di lui lo spazio è ben equilibrato.
I tre soggetti sono equidistanti dal successivo. Questo dona un ulteriore senso di staticità e di equilibrio che contrasta maggiormente con la comicità rappresentata nella scena.
Per concludere, la composizione è altamente equilibrata e statica (soggetti fermi, distanze uguali, centro della scena e divisione in terzi), intelligentemente studiata. La composizione aumenta il contrasto tra messaggio e scelta stilistica, ne accentua la comicità e il senso di difformità che i soggetti trasmettono.
Il punto di vista
I tre soggetti sono fermi, immobili di fronte all’obiettivo e il fotografo ha il tempo di cogliere la scena dall’angolazione perfetta.
Questa foto è l’emblema del fatto che il punto di vista dell’osservatore determina la qualità e la riuscita di un’ottima immagine. Il fotografo si è abbassato fino al piano del cagnolino, riuscendo ad entrare in intimità con le sue dimensioni. Da questa prospettiva tutto cambia: cambiano le grandezze, le distanze e soprattutto le proporzioni. Il contrasto che si genera tra le zampette esili e corte di Rover, le zampone di Felix e gli stivali della donna trasmette un senso di spiazzamento: ci ritroviamo a vedere la scena come la vedrebbe il cagnetto con il cappottino.
Da Wikipedia
Elliott Erwitt, al secolo Elio Romano Erwitz (Parigi, 26 luglio 1928), è un fotografo statunitense specializzato in fotografia pubblicitaria e documentaria, noto per i suoi scatti in bianco e nero che ritraggono situazioni ironiche ed assurde di tutti i giorni. Seguì lo stile di Henri Cartier-Bresson, maestro nel cogliere l’attimo decisivo.