Il viaggio a Bali – Bali: il viaggio sotto l’Equatore
Coco De Heaven, Jimbaran, Bali, Indonesia
Seduto al tavolino nella hall del Coco de Heaven, il posto che ci ospita a Jimbaran fino a dopodomani.
Dal momento dell’arrivo dell’aereo Vueling a Fiumicino sono accadute innumerevoli cose: mi sembra di essere partito da un sacco di tempo da Lecce eppure sono passate appena trentasei ore. Anche il nome stesso della mia città, Lecce, mi sembra esotico, lontano.
Siamo arrivati all’aeroporto Leonardo da Vinci di Roma Fiumicino e poi abbiamo atteso pazientemente l’aereo che ci avrebbe condotto in circa due ore a Francoforte. In aeroporto abbiamo atteso vicino al Gate, seduti dapprima nella zona antistante i bagni, vicino al Mozzarella Caffè e poi ci siamo spostati sulle poltroncine metalliche della wifi zone, adiacente al nostro Gate d’imbarco.
Imbarco con Lufthansa e poi via verso Francoforte. Sui cieli della città tedesca, il nostro aereo ha fatto diversi giri prima di atterrare e ha accumulato un ritardo impressionante. All’arrivo Federica mi ha imposto di correre perché altrimenti non ce l’avremmo mai fatta e ora sono sicuro che abbiamo rischiato veramente di perderlo!
L’aeroporto di Francoforte è immenso: decine di aerei si inseguono perennemente nel cielo sopra di esso attendendo in volo il loro turno per atterrare.
Abbiamo corso tanto attraverso i bracci e i diversi terminal dell’aerostazione; fortuna che in alcuni punti il nastro trasportatore ci permetteva di riprendere fiato o di accelerare la nostra corsa. Insomma, spossati e grondanti di sudore abbiamo finalmente raggiunto il nostro Gate (che avevano già chiuso per l’imbarco) e siamo riusciti a salire sull’aereo.
La mia prima volta in viaggio su un volo intercontinentale. Noto subito la differenza della prima classe con quella turistica: solamente due poltrone per fila, spazio per distendere le gambe e Tv con schermo più grande. Anche l’economy class non è malaccio! TV, cuscino, coperta, cuffie, monitor personale e abbastanza spazio per avere una seduta comoda e confortevole. Quello che mi ha colpito è la quantità di pasti, cibo e bevande serviti su questi aerei: a poca distanza di tempo dall’ultimo passaggio, le hostess e gli stuart offrono cena, snack, vino, bibite fresche e calde, colazione, pranzo. Federica, nella prenotazione online del volo, fortunatamente ha inserito l’opzione “vegetarian/indu” nella scelta del suo pasto speciale e abbiamo fatto a cambio di portate visto che non gradisco la carne.
Da qualche tempo, infatti, non sento l’esigenza di mangiare carne e preferisco di gran lunga le verdure e la frutta. Dopo aver guardato due film (Casablanca e The Lego Movie), finalmente sono crollato. Ho scoperto che su alcuni voli fa veramente freddo! A nulla è servita la copertina fornita dal personale di volo… ho indossato la felpa con cappuccio, ho messo i calzini e poi… buio. La mattina ci siamo svegliati con l’aereo che sobbalzava: in quel momento ho provato un po’ di paura perché non sapevo come si ballasse sui voli intercontinentali. Si viaggia a quasi dodicimila metri di quota sull’Oceano Indiano! Pensandoci bene, la cosa più strana che ho notato è che nessuno dei passeggeri, per tutto il tragitto e in tutte le sezioni dell’aereo aveva mai aperto il finestrino. Nessuno aveva avuto la curiosità di guardare fuori il mondo che scorreva sotto!
Il viaggio è stato molto lungo ma non mi sono affatto annoiato. Io e Fede siamo stati veramente bene insieme, sereni e di buon umore per tutto il percorso. Arrivati a Kuala Lumpur per lo scalo tecnico, dopo dodici ore di volo, è stato un vero piacere poggiare i piedi sulla Terra. Una passeggiatina in giro per l’aeroporto ci ha permesso di sgranchire le gambe.
L’aerostazione malesiana è tecnologicamente all’avanguardia, grande ed estremamente pulita. Al centro della struttura si trova un’immensa serra di forma circolare con la riproduzione in scala della foresta indonesiana.
Si riparte. Altro volo Lufthansa con pasto incluso e via verso Giacarta. Nella capitale indonesiana il sole è già sceso e prima di dirigerci verso il Gate d’imbarco, girovaghiamo tra i negozietti chiusi e i terminal quasi deserti. Arrivati finalmente nella zona d’imbarco, mi stendo sulle panchine poggiando la testa sullo zaino e sprofondo in un pesante sonno. Lì in sala d’attesa dormo come un bambino per una mezz’ora finché Federica non mi sveglia per l’imbarco.
Anche qui sul volo della Garuda Airlines ci servono un abbondante pasto dopo il quale ci addormentiamo. All’arrivo non crediamo ai nostri occhi: è l’una di notte e ci troviamo a Bali! L’uscita dell’aeroporto di Denpasar ci attrae magneticamente e subito ci troviamo fuori, a respirare l’aria balinese. Con estrema facilità ci dirigiamo verso la compagnia che gestisce i taxi “Taxi Service” che con tariffario smista le persone in giro per l’isola. Ne prendiamo uno per il Coco De Heaven al costo di 100.000 rupie.
Mancia? Non se ne parla proprio… sono stanco e voglio fare una doccia! Nella hall della nostra residenza, ci accoglie un ragazzo dai modi gentili che ci spiega come muoverci in città, come noleggiare un motorino e che la colazione il giorno successivo sarà fino alle dieci. Ci congediamo con un gran sorriso e ci dirigiamo verso la nostra camera. Qui doccia depurativa e poi tutti a letto. Siamo stanchissimi ma il sonno non arriva perchè increduli ed eccitati rimaniamo svegli a fantasticare sul nostro viaggio.
Domattina alle sei ho appuntamento con il tipo che noleggia scooter. Mi cade l’occhio sulla figura di una donna che sembra stia nel soggiorno di casa sua: asciugamano in testa, canottiera nera, Tablet in mano e piedi poggiati sulla sedia di fronte.
E’ Federica! Io vado a nanna!