Potenza Project - Un viaggio nella cittadina Lucana
Sito ufficiale e portfolio di nozze del fotografo di matrimonio a Lecce Daniele Panareo.
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Potenza? Eccola lì. Proprio lì, su quel colle, a poco più di ottocento metri dal livello del mare. Questa città è stranamente affascinante, me ne accorsi la prima volta che ci misi piede. Era il 2007 e per caso mi fermai a riposare dopo un lungo viaggio.

Per accedervi, si sale! Bisogna percorrere in auto una lunga spirale asfaltata intorno alla collina, fino ad arrivare ai piedi del borgo antico. Qui, bisogna trovare un buon parcheggio e proseguire a piedi. Ci sarebbe un’alternativa: le scale mobili, tra le più lunghe d’Europa, ma il tratto a valle è completamente bloccato da anni; a poco sono servite le proteste dei cittadini e le inchieste di redazioni agguerrite: è ancora tutto com’era alla fine dei lavori!

A piedi si sale, eccome! Ci sono le scale, tante scale bianche con ringhiera in acciaio scuro che zigzagano su un lato della collina fino a raggiungerne la vetta. È un vero piacere salirle e ancora più bello scenderle perché da lì, si gusta un panorama unico della vallata. L’impatto primo, al visitatore di Potenza, è un groviglio di stradine, cemento ‘verticalizzato’, parapetti in acciaio, graffiti e il trionfo della speculazione edilizia di fine secolo scorso.

Personalmente la trovo affascinante e misteriosa!

Ammettiamolo, non si sente molto parlare di Potenza, né tanto meno delle sue grazie architettoniche: si trova adagiata sul suo promontorio a dominare l’alta valle del Basento, a pochi chilometri a nord delle Dolomiti Lucane, e dalla sua posizione defilata, osserva placida le auto scorrere veloci sulla ‘Basentana‘.

Ho incontrato poca gente a Potenza! I potentini e gli abitanti di paesi limitrofi si riversano nel centro soprattutto la sera, per passeggiare o mangiare un piatto di spaghetti con i ‘peperoni cruschi‘ nei tanti ristorantini del centro.

La città è fatta per chi ha voglia di camminare in quanto è tutto un saliscendi di scale, viuzze e stradoni. Raggiunto il borgo antico, la via principale spacca in due la città alta e permettere di raggiungere agevolmente le estremità opposte.

Quando vago solitario per le vie, cerco scorci e luoghi di vita, angoli capaci di testimoniare l’interazione dell’uomo con l’ambiente stesso: bene, Potenza ne ha un’infinità di questi posti. Dietro una stradina si nasconde una piccola corte, poi qualche gradino e ti ritrovi in una strada maestra, passi sotto il grande arco di mattoni di granito e raggiungi una piazzetta silenziosa.