14 Gen 33. Lightroom: La Gestione dei cataloghi e dei file. Considerazioni preliminari
Gestione di cataloghi e file
Da qui, per diversi articoli, parleremo della gestione dei cataloghi e dei file in Adobe Lightroom.
Abbiamo fatto spesso il paragone con l’ambiente di lavoro della fotografia analogica e anche qui Adobe ha sviluppato il suo software in funzione di quella che potrebbe essere la soluzione migliore alla catalogazione, archiviazione, gestione e reperibilità dei file con cui si lavora.
Prima, nell’ambito esclusivo della fotografia analogia, avevamo bisogno di diversi elementi che ci potessero aiutare ad alleggerire il flusso di lavoro. Vedremo allora nel seguito le analogie introdotte in Lightroom e il modo di pensare che dobbiamo sviluppare.
L’elemento fondamentale del lavoro di un fotografo è l’archivio fotografico. Dove, come e in che modo le foto sono conservate. Gli scatti sono molto più numerosi di quelli che si facevano con la pellicola e anche ora abbiamo bisogno di un posto, appunto l’archivio, in cui disporli. Questo luogo, che oggigiorno diventa virtuale, deve avere alcune caratteristiche principali:
- Deve riuscire a contenere le foto, quindi deve avere una certa capacità. Questa capacità possiamo vederla come lo scaffale, la stanza o il cassetto che ci permetteva di mettere i nostri negativi all’intero.
- E’ molto importante che l’archivio abbia una struttura ben definita. Esso dovrà rispondere in maniera immediata a qualsiasi esigenza di ricerca. Dovrà offrire quindi directory con gerarchie determinate che dipenderanno dal nostro personale modo di catalogare i file. Alcuni esempi possono essere: per data, per luogo di scatto, per periodo, per tipo di scatto, per obiettivo usato, ecc.
- L’informazione deve essere fruibile nel minor tempo possibile e soprattutto deve essere giusta.
Costruita la stanza o assemblato lo scaffale è ora importante creare un catalogo, avere cioè uno strumento che ci permetta di gestire la mole di file in maniera snella e rapida. Il catalogo allora, che non conterrà i file delle foto ma solo l’informazione necessaria per individuarle nell’archivio, avrà un “peso” inferiore rispetto ai blocchi di foto che rappresentano l’archivio.
Per avere un’idea delle potenzialità e del funzionamento del programma mi piace paragonare il catalogo di Lightroom al catalogo di mobili e arredamento per la casa. Sarebbe sconveniente, impossibile, avere un luogo in cui tutti i mobili, salotti, divani, e accessori nelle decine di varianti tonali, di assetti e modelli presenti contemporaneamente; per di più montati e pronti per la vendita. E’ estremamente più vantaggioso disporre di un catalogo sul quale visionare, confrontare, realizzare quello che volgiamo. Questo ci permette un enorme risparmio in termini di spazio, tempo, denaro, lavoro fisico.
Bene, Lightroom “ragiona” più o meno in questo modo. Lui ha bisogno di un archivio dal quale “prendere” la foto nello scatto originale (o anche modificata ma che sia comunque il punto di partenza per eventuali configurazioni e sviluppi) e grazie al Catalogo riesce a smaltire molto velocemente la gestione delle foto.
Oltretutto se abbiamo bisogno di “allestimenti” diversi della stessa foto non dobbiamo “montare” fisicamente nuove foto ma basterà creare nuove istruzioni da affiancare alla foto originale. Come nell’esempio dei mobili non dobbiamo avere un divano bianco, uno nero, uno giallo e uno verde ma basterà avere un solo divano e tramite il catalogo attaccarci di volta in volta il colore che vogliamo. Abbiamo così in digitale un solo file e infinite possibilità di varianti. Inoltre lo stesso catalogo permette di gestire configurazioni differenti di impostazioni e preset oltre a darci la possibilità di muoverci tra le diverse stanze (i Moduli) e utilizzare le foto per creare pagine web, presentazioni, book o stampe.
Il corso allora prosegue concentrandosi sui diversi aspetti della gestione dei file. Vedremo come configurare il backup dei dati e come organizzare il flusso di lavoro.