Riflessioni a Playa de la Victoria, Cadiz - Free Andalusia
Sito ufficiale e portfolio di nozze del fotografo di matrimonio a Lecce Daniele Panareo.
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Riflessioni a Playa de la Victoria, Cadiz – Free Andalusia

Riflessioni a Playa de la Victoria, Cadiz – Free Andalusia

Seduto sui frangiflutti della Playa de la Victoria di Cadiz ad osservare alcuni pescatori della domenica.

Da quanto tempo non ci fermiamo per il semplice gusto di osservare, il solo piacere visivo. Rallentiamo per un istante la nostra incessante corsa verso qualcosa che neanche noi stessi sappiamo bene cos’è. Fermi, magari vicino alla natura, riprendiamo possesso di quello che è nostro, ricominciamo ad assaporare con tutti i sensi. Non usiamo solo la vista, come avviene troppo spesso nella società moderna, ma anche il tatto, sentiamo l’aria, gustiamo la luce.

Riflessioni playa de la victoria 1

Penso che non sia un caso se questo contatto con la Natura avviene quando siamo soli, quando, più vicini ad essa, ci mostriamo per quello che siamo: essenza animale. L’intero corpo si inebria e semplicemente trasforma l’energia circostante in energia vitale. Lo spirito si rigenera e piano piano viene fuori come se fino a quel momento fosse rimasto sopito, chiuso in una scatola capace solo di filtrare la luce. Eccolo allora che, aperta finalmente la scatola, l’Io animale, quello primordiale, si stiracchia, si distende, prende la sua originaria forma. E allora non sono più i luoghi, quello che ti circonda, i posti che interessano ma solo te stesso. Un ricongiungimento con il mondo che non hai mai perso ma solo trascurato.

Accanto a me i pescatori della domenica con canne da pesca casalinghe continuano a tirare su del pesce, lo staccano dall’amo e lo mettono dentro un secchio o ad una busta di plastica. Quelli piccoli li ributtano in acqua con gesti tanto meccanici quanto indelicati ma che trasmettono infinita solidarietà nei confronti della “causa del mare”.

Riflessioni playa de la victoria 3

Sulla spiaggia lontana un papà cerca da tempo di far volare l’aquilone del figlio mentre un trattore aggira passando dal mare una serie di scogli e pietre che affiorano dalla sabbia. L’aria è fredda, è aria umida di mare. Io la conosco bene.

Proprio oggi mi è venuto in mente di indossare i sandali e i miei piedi infreddoliti non sembrano essere felici. Non importa. In questo viaggio ho imparato anche questo: se hai freddo o in generale hai bisogno di qualcosa, il corpo te lo chiede e tu naturalmente lo porterai nella condizione ideale. Senza pensarci.

Ho freddo e credo che presto mi sposterò in un posto più riparato, alla “mantagnata” si dice nel mio dialetto (al riparo dal vento).

Non perderò tempo ad indugiare perchè qualcosa di esterno catturerà la mia attenzione o solo per pigrizia. Risparmio energie e apro le porte ad una nuova avventura. Mai radicarsi troppo. Evolversi e imparare.

Riflessioni playa de la victoria 2

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