11 Ott Sposarsi in chiesa: il rito religioso
Sposarsi in chiesa con rito religioso
Che si decida di sposarsi in chiesa con rito religioso solenne oppure con rito civile più intimo e sobrio, non bisogna dimenticare che il momento del Sì è il cuore del matrimonio.
Vale la pena quindi godersi al massimo anche i preparativi per la cerimonia, che potrà essere personalizzata non solo dal punto di vista della scelta del luogo, ma anche attraverso quei piccoli o grandi dettagli che la renderanno indimenticabile: dalla decisione su chi celebrerà il nozze alle letture durante la cerimonia, dai brani musicali fino a ai decori floreali. Niente va lasciato al caso perché il rito deve essere il momento clou del giorno del matrimonio.
Sposarsi in chiesa è facile: devi solo rispondere sì a tutte le domande che ti faranno!
Dal film quattro matrimoni e un funerale
Sposarsi in chiesa: il rito religioso
Decidere di sposarsi in chiesa è prima di tutto una scelta che mette al centro la spiritualità del luogo e la consapevolezza del suo significato. Che ci si scambi la promessa in pompa magna, sotto le navate di una cattedrale o nell’atmosfera intima di una chiesetta di campagna, non cambiano le regole di base: prima fra tutte il rispetto del posto.
Il che indica anche la scelta di un abito adatto, non troppo scollato (vedi anche l’artico Abito da sposa: come sceglierlo). In alternativa, la scollatura deve essere coperta da una storia o da una fascia H a Sciacca fu Sciacca. In base allo stile scelto, sempre ciò solenne, gli ospiti devono attendere sul sagrato per formare il corteo dietro la sposa o accomodarsi prima dell’ingresso (i parenti di lei nei banche a sinistra, quelli di due a destra).
Per quanto riguarda i testimoni (vedi anche l’artico Testimoni di nozze: il galateo del matrimonio e il loro mondo) , la legge richiede che siano due (uno per lei e uno per lui) e maggiorenni, ma è possibile scegliere anche quattro e comunque in numero pari. La cosa più importante è che ci sia un legame di fiducia perfetta.
Il loro compito è quello di custodire gli anelli (in assenza di un paggetto) e di suggellare la promessa. Firmeranno poi l’atto di matrimonio insieme agli sposi per attestarne la validità legale.
Sono accettati invitati sotto il metro d’altezza per chi decide di sposarsi in chiesa?
Assolutamente sì! Salvo che non siano costretti a inutili tour de force! Perché i bambini danno una nota gioiosa in più e creano un po’ di sano scompiglio all’interno della solenne cerimonia religiosa. Per molti di loro questa è la prima occasione formale e non bisogna cadere nell’errore di pensare a loro come adulti in miniatura. Attenzione quindi a non ingessarli in abiti che ne impediscano i movimenti. Vietati quindi i capi troppo strutturati e i tessuti rigidi.
Per le bimbe, via libera alle fantasie floreali e alle tonalità pastello con pantaloncini e gonnellini. No o scamosciati e abiti con con micro pezzi, come nastri, fiocchi o passamaneria: il tutto completato con calze colorate e ballerine tono su tono.
Per i maschietti, belli i gilè da piccoli lordi, con camicia, cravatta versione small size o papillon, scarpe basse o mocassini. Un ottimo articolo da leggere è Come vestire damigelle e paggetti?
L’onere della scelta e della spesa dell’abbigliamento se si desiderano paggetti e damigelle bella sposa, che includerà anche costi del bouquet e delle coroncine per le bimbe. Ispirandosi alla tradizione anglosassone si può anche investire i bambini di un ruolo ufficiale: le femminucce fra i tre e i sei anni faranno le Flower girl, spargendo petali al passaggio della sposa, mentre i maschietti faranno i ring boy, portando il cuscino per le fedi.
Altrimenti, nelle cerimonie che prevedono un corteo di ingresso, ci saranno i paggetti disposti a due a due precedono l’ingresso della sposa. Le damigelle sorreggeranno il velo, precedendo gli sposi invece durante il corteo di uscita.
Il corteo
Se desiderate l’entrata con corteo, affidate a una persona di fiducia la regia dell’ingresso dell’uscita, in modo che non si crei confusione. L’alternativa è quella di incaricare il fotografo professionista ingaggiato per la giornata di dettare e coordinare i tempi e le mosse insieme con il sacrestano della chiesa.
Alla sposa il compito di non farsi sopraffare dall’emozione: bisogna procedere lentamente, guardando davanti a sè (ho dritto negli occhi lo sposo), senza correre o indugiare in saluti agli ospiti.
Il corteo classico prevede che la sposa appoggiata al braccio sinistro del padre raggiunga il futuro marito all’altare, preceduta dai paggetti e seguita dalle damigelle.
Il corteo solenne invece prevede che la sposa raggiunga l’altare al braccio del padre. Essa sarà preceduta dallo sposo con la madre, dalla madre della sposa con il padre dello sposo, testimoni, fratelli, parenti in guardo. In uscita il corteo formale si apre con i paggetti, seguono gli sposi, le damigelle, i testimoni e gli invitati.
Per varie ragioni le coppie decidono di sposarsi in chiesa non scelgono mai quest’ultima tipologia di corteo : prima fra tutte è la praticità e la mancanza di organizzazione! Meglio fare uscire tutti gli invitati dalla chiesa e per ultimi gli sposi da soli… il lancio del riso sarà uno spettacolo indimenticabile!
Le letture
Gli sposi dovranno scegliere due letture dalla Sacre Scrittura (una dell’antico e una del nuovo testamento). Le scritture saranno lette da due persone care agli sposi e poi commentate dal parroco durante l’omelia.
Seguono la formula con cui gli sposi esprimono il consenso e i formulari per la benedizione degli anelli. La benedizione nuziale, la preghiera dei fedeli e i canti sono tutti a discrezione del parroco e accettati dagli sposi.
Gli sposi nel video hanno scelto di sposarsi in chiesa. Nel trailer di matrimonio del fotografo leccese Daniele Panareo si vede la chiesa matrice di Campi Salentina e parte del rito religioso
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Daniele Panareo è fotografo di matrimonio professionista con sede a Lecce, Italia.
Specializzato in servizi fotografici matrimoniali e reportage di matrimonio, lavora su tutto il territorio nazionale.